Il primo assioma della comunicazione umana è che comunicare è inevitabile. Non si può non comunicare: si comunica con le parole, con il tono di voce, con i silenzi, con le azioni, con gli sguardi, con la mimica facciale, con i gesti e con il corpo. Per comunicazione si intende tutto ciò che abbia un’influenza sulla probabilità che si scateni una certa reazione in chi percepisce il messaggio. Si tratta di un processo bidirezionale e circolare, che parte da un soggetto e giunge a un interlocutore, per poi ritornare al soggetto
Il catastrofismo è un elemento che chiude bruscamente la comunicazione. Non aspettare di toccare il fondo, meglio agire prima che le cose diventino davvero difficili. Un “effetto collaterale” che peggiora il quadro è l’uso della forza fisica, che rinforza i messaggi catastrofici.
L’assolutismo e l’estremismo, che hanno a che vedere con l’incapacità di accettare punti di vista diversi dal proprio, sfociano nella mancanza di autocontrollo e nella difficoltà di osservare con calma la situazione. Spesso comportano l’imposizione di determinate condotte o la manifestazione di risposte emotive esagerate.
La selettività e l’etichettatura sono delle visioni a tunnel che fanno interpretare tutti gli aspetti del partner e le caratteristiche della coppia sotto una stessa luce negativa. Così, si vede l’altro sempre all’interno di un’unica categoria e si considera che la propria relazione non possa “scappare” dagli stereotipi. Questo atteggiamento è tipico di chi non riesce ad affrontare i conflitti.
Innanzitutto, per creare un canale di comprensione e rispetto, è fondamentale lasciare spazio al silenzio, con una comunicazione ridotta in quanto a numero di parole, ma alta in qualità. Le parole possono essere poche ma incisive: esprimi i tuoi sentimenti e arricchisci il dialogo con codici non verbali, come gesti o sguardi affettuosi, silenzi evocativi e tono pacato. Prenditi delle pause di silenzio ogni qualvolta senti che un’emozione sta travolgendo la tua mente, e torna a dare forma verbale ai tuoi sentimenti quando hai fatto un po’ di chiarezza su ciò che provi. In particolare, in caso di rabbia, non discutere insistentemente.
L’ascolto attivo è un grande strumento comunicativo. Sapere ascoltare senza interrompere il partner, osservare il suo linguaggio del corpo e nel frattempo gestire la propria comunicazione verbale e non, sono elementi chiave. Una delle tecniche è la riformulazione, che consiste nel parafrasare il messaggio per capire se è stato ricevuto in maniera appropriata, nonché verificare che ciò che è stato captato sia esattamente ciò che il partner voleva comunicare; questo permette di andare in profondità e di conoscersi meglio. Altre tecniche che rafforzano l’ascolto sono il riepilogo, la sottolineatura di alcuni concetti o la verbalizzazione dello stato emotivo dell’altro.
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